Dal punto di vista medico-scientifico la classificazione più utilizzata delle malattie mitocondriali è quella genetica. Il limite principale di tale classificazione riguarda il fatto che non in tutti i pazienti con malattia mitocondriale si riesce a giungere a una diagnosi genetica precisa. Questa limitazione è riconducibile da un lato alla variabilità delle manifestazioni cliniche delle malattie mitocondriali, che rende spesso difficile correlare un dato quadro a una precisa causa genetica, dall’altro all’estrema rarità di alcune delle specifiche alterazioni genetiche singolarmente considerate (molte delle quali devono ancora essere scoperte). Ad ogni modo, con le limitazioni considerate, si distinguono due grandi gruppi nosologici, a seconda che il difetto genetico sia localizzato nel DNA mitocondriale “mtDNA” (quadri clinici sporadici o a ereditarietà matrilineare) o nel DNA nucleare “nDNA” (quadri a ereditarietà autosomica, cioè secondo le regole mendeliane).
Riarrangiamenti sporadici
|
Mutazioni puntiformi sporadiche
|
Mutazioni puntiformi ereditate per via matrilineare
Mutazioni puntiformi in geni codificanti proteine strutturali
Mutazioni puntiformi in geni codificanti tRNA
Mutazioni puntiformi in geni codificanti rRNA
|
Difetti di geni nucleari codificanti componenti strutturali dei complessi della catena respiratoria
|
Difetti di geni nucleari codificanti fattori coinvolti nell’assemblaggio dei complessi della catena respiratoria (“assembly genes”)
|
Difetti di geni che alterano la stabilità del mtDNA (o difetti di comunicazione intergenomica)
|
Deficit di Coenzima Q10 |