MITO-campus: quattro giorni all’insegna del benessere per chi vive con una malattia mitocondriale
Quando una malattia mitocondriale colpisce una famiglia, la vita cambia radicalmente. Ogni singola energia è spesa per cercare una diagnosi che spesso tarda ad arrivare e a combattere con le innumerevoli difficoltà che la malattia comporta.
Ognuno di noi, che vive questa esperienza, sa quanto sia importante trovare compagni e compagne di vita che affrontano lo stesso percorso, amici che vedono il mondo con gli stessi occhi e possono diventare un’ancora di salvezza. Trovarsi, conoscersi, condividere esperienze e, allo stesso tempo, rigenerarsi è vitale, ma anche molto difficile.
Per questo, Mitocon ha voluto organizzare il MITO-campus, da giovedì 16 a domenica 19 giugno, a Poggio all’Agnello, un residence a pochi km da Piombino (Livorno), per offrire un’esperienza unica alle persone e alle famiglie che vivono con una malattia mitocondriale.
Il MITO-campus è un’occasione per tutti, pazienti e familiari, per uscire dalla routine quotidiana, rilassarsi e godere di alcuni momenti di tranquillità in un ambiente protetto.
Quattro giorni da vivere insieme, nel contesto piacevole e rilassante di una mini vacanza, per favorire la conoscenza reciproca e la creazione di una rete di sostegno e raccogliere nuove energie.
Grazie all’aiuto di psicologi-psicoterapeuti, i partecipanti potranno condividere e rielaborare il proprio vissuto in uno spazio psicologico adeguato, con l’obiettivo di recuperare serenità e fiducia.
Il progetto è cofinanziato con i fondi 8×1000 della Chiesa Valdese.
Possono partecipare tutte le persone affette da una malattia mitocondriale, i loro familiari e caregiver e i familiari che hanno perso un loro caro a causa di una malattia mitocondriale, fino a un massimo di 90 persone.
Grazie ai fondi 8×1000 della Chiesa Valdese, ai partecipanti sarà richiesto un contributo parziale per le spese di vitto e alloggio.
Per maggiori informazioni e per prenotare clicca qui.
Ti aspettiamo!
“C’è una cosa che accomuna tutte le madri “mito”: lo sguardo. È uno sguardo profondo, a volte triste, a volte pensieroso, a volte preoccupato, a volte stanco, a volte pieno di speranza, a volte sorridente a fronte di una piccola vittoria del proprio figlio/a. È lo sguardo di Laura, di Cristina, di Cinzia, di Lea, di Maria Anna, di Romina, di Paola (ma quante Paole ci sono in Mitocon?), di Cristiana, di Alessandra, di Chiara, di Francesca, di Simona, di Pina, di Emanuela, di Daniela, mio… di tutte. È uno sguardo che va oltre la linea dell’orizzonte, si riconosce subito. Forse è proprio questo che, tra le mille differenze di storie e di idee, ci rende una cosa sola.” (Sara)